mercoledì 26 marzo 2014

arco in osage giuntato

Questo arco in osage viene fuori da un lavoro molto lungo e faticoso. Anche questo arco proviene da un ramo tagliato due anni fa circa e dalla stessa pianta dell'arco in osage e tela di lino presentato nel post precedente.

Anche quest'arco come quello precedente, lo ho iniziato a lavorare non rispettando la stagionatura del legno e di conseguenza si è storto irrimediabilmente!

Dopo tanto tempo e vari ragionamenti ho preso la decisione di tagliarlo al centro a "becco di flauto" ovvero in diagonale all'altezza dell'impugnatura e di rincollarlo dandogli una forma in maniera tale che i flettenti stessero su di una stessa linea... o quasi. Poi ho anche dovuto curvare a vapore (con il vapore di una pentola d'acqua per quasi un'ora..), un flettente che rimaneva troppo dritto e non era simmetrico all'altro.

E' stato così incollato e morsettato fortemente per alcune ore, e successivamente ho deciso di irrobustire l'innesto facendo due buchi in diagonale sempre all'altezza dell' impugnatura ed infilandoci due spine di faggio da 8 mm. con la rispettiva colla vinilica di quel tipo insensibile all'umidità.

Fatto questo ho realizzato due legature con del filo di lino inglese attorcigliato all'inizio dei flettenti verso l'impugnatura e ben tirato a spire strette. Si e proceduto  spennellando questa zona con della colla vinilica del tipo sopraesposto.

Il tocco finale è stato proteggere l'impugnatura utilizzando sempre della tela di lino da pittore opportunamente tirata ed incollata fortemente. Per il poggia freccia si è utilizzato un pezzo di vecchia freccia sagomata ed incollata.

Caratteristiche dell'arco: lunghezza 68,5 pollici per 34 libbre ad un allungo di 28 pollici legno di osage orange giuntato al centro, colorato con del caffè ristretto e finitura a cera di colore "noce scuro" e.. tanto, tanto, olio di gomito!



                             Arco non incordato

 
 
 












E' un arco non troppo duro da tendere ma con un suo carattere, anche lui sa dire la sua!  ogni arco ha un'anima, bisogna interpretarla...


























lunedì 24 marzo 2014

arco in osage orange

Due anni fa circa, nel periodo migliore a cavallo tra febbraio e marzo tagliai dei rami lunghi circa due metri di osage orange - maclura pomifera- in nome scientifico. Impaziente, cominciai subito a sgrossare i rami di questo fantastico legno dopo poche settimane dal taglio... e ovviamente si deformarono torcendosi in tutte le direzioni! 

Feci passare ancora alcune settimane e scelto il paletto migliore mi decisi a proseguire il lavoro. Presentava una deformazione ad "esse" dal flettente superiore al flettente inferiore! andai fino in fondo e incurante dei consigli degli esperti mastri arcai presenti nella mia compagnia, decisi di rinforzare il dorso dell'arco con della tela di lino del tipo di quella utilizzata per le tele dei pittori.

La incollai con della colla poliuretanica monocomponente (tiene bene le sollecitazioni a flessione del legno) la tela di lino sul dorso dell'arco, schiacciandola e comprimendola con del cordino naturale. 

Infine dopo aver messo un ringrosso in legno sulla parte centrale dell'impugnatura a contatto della mano e incollato tale inserto, vi nastrai un altro pezzo di tela di lino a fasciare la parte dell'impugnatura.

Ne è scaturito un arco di 67,5 pollici di lunghezza (da incavo della corda sul tips superiore a quello inferiore) di ben 44 libbre a 28 pollici di allungo; non male! 










Per la finitura è stata utilizzata una cera epossidica all'acqua.




E' storto, ma spinge bene, e anche la tela incollata sul dorso incrementa la spinta e la flessibilità dei flettenti.

domenica 2 marzo 2014

arco lungo in nocciolo

Ho realizzato questo arco alcuni mesi fa. Un amico al circolo mi regalò un paletto di nocciolo da 5x5 ca. e subito dopo iniziai a lavorarlo. Feci da subito la scelta di lasciare la corteccia sul dorso ed assottigliando la parte dell'impugnatura mi venne in mente di incollare il poggia freccia utilizzando un pezzo di asta opportunamente sagomata. Ne è scaturito un arco tipo -longbow- da 70 pollici con potenza di 34 libbre a 28 pollici di estensione; nonostante non sia finestrato, il rilascio della freccia avviene in modo dolce e senza impedimenti.



Assottigliando il legno nelle due metà e controllando sempre con  l'apposito strumento per il tiller la linearità e simmetria dei flettenti, si è poi creato l'alloggiamento sulle estremità dell'arco per il posizionamento della corda.



Questa foto mostra l'arco con la corda montata: è stato utilizzato un filato di lino inglese da 14 fili intrecciati di manifattura fiamminga, ovvero fatta a mano.




Arco non incordato


La scelta di lasciare la corteccia sul dorso dell'arco si è rivelata ottimale, sia per l'aspetto estetico che per quello elastico-funzionale che ne garantisce e preserva la flessibilità ed il ritorno del legno al suo stato originario dopo il rilascio; si è solo provveduto a proteggere sia la corteccia che il resto con una laccatura protettiva all'acqua.
La curvatura a riposo così come si presenta nell'arco è da considerarsi fisiologica, e avviene in tutti gli archi monoxili, ovvero in massello di legno non laminati.